lunedì 18 giugno 2012

Ragazze in manutenzione

Un giorno mi sono svegliata e le ho detto "Sai che c'è P'acá y pallá? Che se dobbiamo restare a terra fino a fine giugno, tanto vale che ce la prendiamo comoda e facciamo un po' di cose per noi stesse".
Quindi, eccoci entrambe passare per le mani sapienti dei professionisti e risolvere i nostri, più o meno grandi, problemi. L'unica sostanziale differenza è che il mio intervento di manutenzione è stato integralmente coperto dalla polizza salute stipulata 2 anni fa e a cui, finalmente, ho potuto dare un senso. Lei invece non si accontenta del necessario, vuole anche il superfluo e ora, dopo essere stata coccolata e rifocillata di tutto, ci guarda un po' male perché riteneva fosse arrivato il momento di indossare un twin set di vele nuove. "Ma siamo matti?"

L'ho messa davanti alla TV e le ho fatto vedere il video del Prof. Monti con il suo invito a fare sacrifici. Ha funzionato e si è placata. Perché anche lei, come me, sta tenendo sotto controllo il suo istinto ribelle e dando fiducia al Premier, non foss'altro per non correre il rischio di veder tornare in quelle stanze la per nulla allegra congrega di prima…
Ma passiamo alle manutenzioni che impongono di entrare nei dettagli. Per quanto riguarda me, mi astengo dal pubblicare frames, pur affascinanti, del mio intervento di colecistectomia realizzato ad opera del Nobel della medicina (prove che lo abbia conquistato risiedono abbondantemente nella sua parcella). 

 "Professore, ho capito che l'operazione è necessaria ma vorrei farla a fine anno, quando tornerò in patria" ingenuamente chiesi al signore dalla parcella che farebbe diventare verde di invidia Christiaan Barnard. La sua risposta fu tanto incomprensibile quanto convincente "Faccia lei, se vuole rischiare una pancreatite emorragica in mezzo all'Egeo…". Adesso, che l'anatema fosse reale o semplicemente strumentale al suo bilancio finanziario, non mi sarà mai dato saperlo. Fatto sta che, oggi ai blocchi di partenza, ho un accessorio in meno e una digestione migliore.
Quella che invece di accessori ne ha decisamente in più è P'acá y p'allá: un nuovo bimini top realizzato per ospitare due pannelli solari Solbian 100 SP; boccole del timone nuove, un tambucio che scorre meglio, le finestre fisse in tuga a prova di secchiate, tagliando motore DOCG, una carena con antivegetativa dura International a seguito di una costosa sabbiatura. Ma mica basta eh? 

Il teak -mai toccare il teak!!! - ha avuto una bella lieve lamata per togliere gli scempi della spazzola di ferro usata, evidentemente, dal precedente proprietario nel senso vietato del legno. E una bella lucidatura a entrambe le fiancate che ti portano a dire "eh il gel coat Grand Soleil è davvero un gran buon gel coat".
Per arrivare ai blocchi di partenza e agli ultimi ritocchi in acqua, la ragazza ha avuto anche l'emozione di un doppio varo. Scesa in acqua a Cala Galera e pronta a partire per il periplo dell'Argentario, il consueto controllo delle prese a mare, rivela una brutta sorpresa: due prese a prua perdono. Poco, pochissimo, ma perdono. Ora Pierfrancesco, il nostro uomo Grand Soleil, lo sa: quando tocchi una presa a mare, meglio sostituire il tutto. 

Si torna sul lift, quindi, per la sostituzione di due passascafi, operazione semplicissima ma impossibile da fare in acqua. In ogni sventura c'è qualcosa di buono, basta saperlo cogliere: non avevamo mai assistito all'alaggio di una nostra barca dalla carena perfettamente immacolata.
Tempo fa, dissi che una barca costa quanto un figlio. Mi ricredo e mi correggo: una barca costa quanto un figlio molto viziato. E soprattutto non diventa mai grande a sufficienza per mantenersi da sola. Ma non c'è spesa che vale di più, non c'è luogo migliore dove gettare i propri risparmi. D'altra parte il detto "gettare al vento" forse prende origine proprio da qui. 

Il countdown è cominciato, ultime incombenze, a fine mese si parte. Per dove? Mica vorrete che decidiamo prima ancora di aver mollato gli ormeggi?