Ferragosto all'ancora nell'isola più in là (....no, non te lo dico qual è) |
Quando ti parlano molto di un bel luogo, cercane un altro.
Come è volubile il bello! Quanto più è naturalmente bello, tanto più si rovina con la contaminazione con ciò che per natura non gli appartiene.
Leggevo stamattina l'articolo di una donna danese che per tutta la sua adolescenza ha sognato di raggiungere "Maya bay" la spiaggia thailandese location del film "The beach" con Leonardo Di Caprio. Per anni ha immaginato quel luogo, lo ha vissuto come sua personalissima icona di fuga, si è immedesimata in quei chilometri di sabbia bianca e in quel contesto selvaggio. E che emozione deve essere stata, tanti anni dopo, riuscire a realizzare quel viaggio.
Leggevo stamattina l'articolo di una donna danese che per tutta la sua adolescenza ha sognato di raggiungere "Maya bay" la spiaggia thailandese location del film "The beach" con Leonardo Di Caprio. Per anni ha immaginato quel luogo, lo ha vissuto come sua personalissima icona di fuga, si è immedesimata in quei chilometri di sabbia bianca e in quel contesto selvaggio. E che emozione deve essere stata, tanti anni dopo, riuscire a realizzare quel viaggio.
Poi, arrivarci e trovare l'inferno. Migliaia di barche, decine di migliaia di persone, tempo contingentato a terra perché la folla richiede metodo e scadenze, senza riuscire a scorgere un granello di sabbia sotto la ressa umana.
Tentare vanamente di strappare un ricordo giocando con l'inquadratura della sua macchina fotografica. E non riuscirci, perché l'impresa è impossibile.
Ecco che più un posto è paradisiaco, più la moda lo rende infernale.
Posso fare un paragone qui in Grecia con la spiaggia del relitto a Zante. Laddove natura e disgrazia hanno creato una location spettacolare, il marketing del turismo della banalità, così caro a chi ha poca curiosità e ancor meno fantasia, ha distrutto tutto, rendendo Navagio un luogo decisamente osceno dalle 10 alle 17.
È l'esempio più eclatante che mi viene in mente ma ce ne sono anche altri: il posto naturalmente più bello viene preso d'assalto, riempito oltremisura, consumato, violato. Ignorando completamente ciò che è un po' meno bello proprio lì accanto e che grazie a questo scempio limitrofo , diventa per contrasto naturalmente più bello.
Ormai lì evito i luoghi considerati da sogno. Lì ho visti tutti i posti più belli di questo piccolo angolo di mondo e scelgo sempre la baia accanto. Un po' meno bella, quindi infinitamente più bella. Dove i rumori sono ancora quelli della natura e non dello stereo, a proposito... perché ascoltate musica in mare? che bisogno c'è? non riuscite più a sentire il suono del silenzio?
Dove senti il belare della capretta, il ragliare del mulo e l'urlo inquietante dei falchi della regina, dove ti guardi intorno e non c'è altro che mare e terra selvaggia. L'acqua magari è meno turchese, la spiaggia meno bianca, il ridosso meno perfetto.... ma se andate per mare come fate a non sopportare un minimo di rollio o la possibilità di dover salpare durante la notte?
Non parliamo poi di alcuni porti, con la gara a entrare, la litigata all'ultimo posto in banchina, il ghigno malato di chi guarda e giudica l'ormeggio del vicino.... Perché diavolo andate in mare se dovete solo riprodurre le malignità da macchina del caffè dell'ufficio?
Non parliamo poi di alcuni porti, con la gara a entrare, la litigata all'ultimo posto in banchina, il ghigno malato di chi guarda e giudica l'ormeggio del vicino.... Perché diavolo andate in mare se dovete solo riprodurre le malignità da macchina del caffè dell'ufficio?
La baia accanto è sempre speciale: anche in isole affollate in agosto - se ci inciampi per sbaglio - ti ritrovi in pochi in larghissimo spazio. E quei pochi, chissà come mai, sono silenziosi e su barche con densità di popolazione al minimo. Ti scambi un saluto, ti riconosci. Sei fratello di modo di intendere il mare e forse anche la vita.
Ormai i miei viaggi hanno una linea guida: luglio e agosto lontano dal troppo facilmente bello e possibile.
Uno dei triangoli migliori in questo senso è Limnos, Lesbo, Chios, con le piccole Ay Stratis e Psarà a far da collante.
Da 10 giorni non vediamo una barca. Solo grandi navi passare all'orizzonte dirette o provenienti dai Dardanelli, qualche volta barche da pesca a tenerci compagnia la notte, null'altro. Posti che non sono impaginati nella classica cartolina greca, splendidi perché veri. Unici perché non raccontati, speciali perché il turismo non li ha ancora scoperti o li ha volutamente ignorati.
Son posti in cui far passare l'estate, di cui non vedi l'ora arrivi la fine per poi rimpiangerne la fine. Posti in cui fermarsi a lungo, in attesa di tornare ai luoghi "canonicamente belli" solo quando, sfebbrata l'estate, saranno davvero tornati tali, rigenerati nel battito di ciglia di una sola notte.
Guarda oltre, trova un posto tuo, questo è viaggiare, il resto è solo vacanza.C'è sempre qualcosa una baia più in là. C'è sempre un'altra isola accanto a quella più frequentata.
E se stai bene tu, riuscirai a trovarla più bella.
E se stai bene tu, riuscirai a trovarla più bella.
Perché il punto è questo: stai bene, tu?