Spartines Bay - Alónissos, costa orientale |
I colori di Spartines |
Il nemico di ogni marinaio, quando le condizioni non sono di pericolo e le preoccupazioni importanti sono sedate, è lui: il maledetto rollìo. Se il rollìo in navigazione ci può stare, all'ancora proprio no. C'è sempre un altrove dove sarebbe meglio andare, quasi sempre. Soprattutto quando hai davanti la notte, periodo della giornata in cui i marinai, esattamente come i cittadini, vorrebbero dormire.
Analizziamo le diverse possibilità:
1) Il vento non gira, resta da NNE di questa intensità: non è un problema, vento e ondina restano solidali e la barca subisce solo un beccheggio (il beccheggio è assai più gradevole e naturale del rollìo). L'ancoraggio su sabbia è ottimo e c'è la distanza giusta dalla spiaggia e dalla costa.
2) il vento resta da questa direzione e rinforza: ecco, questo non sarebbe piacevole ma almeno ti direbbe, senza incertezze, cosa fare. Che accada ora o di notte, in questa situazione, salpi l'ancora e te ne vai. Ma, appunto, sapresti dove andare perché il vento è deciso e dall'altra parte dell'isola o sulla costa occidentale di Peristera si starebbe sicuramente bene. Roba che in un paio di miglia ti ridossi e torni a dormire.
3) il vento cala del tutto: la situazione peggiore. La barca in breve tempo presenterebbe il suo fianco all'onda e inizierebbe il famigerato rollìo con balletto interminabile di tutto ciò che è dentro la barca, incluse le persone. Si potrebbe fissare una seconda àncora a poppa per scongiurare questa eventualità ma, nel caso in cui invece si verifichi la possibilità n. 2 sopra descritta, l'operazione di recupero complicherebbe e rallenterebbe la partenza.
4) il vento gira a NO come dovrebbe fare (diamine, Meltemi è il tuo mestiere, no?) e rinforza decisamente facendo calare in un istante l'onda residua.
Accendiamo la n. 4 e decidiamo di restare. I canadesi, a bordo della loro barca verde (sarà colpa del verde, questa pigrizia del Meltemi?) prendono la stessa decisione. La notte è calata e li vediamo illuminare la scogliera con una torcia. Loro sono più vicini alla costa di noi e stanno calcolando solo ora la distanza nel caso si verifichi la possibilità 1.
A mezzanotte il bastardo si decide a darcela vinta. Gira lentamente verso NO e si decide a soffiare a 20 nodi, poi a salire. Il mare si calma in un nanosecondo, siamo fermi sull'acqua come su un invaso. Percepisco come fossi lì il sollievo dei canadesi. Mando un bacio della buonanotte al vento e lo stupisco: di solito non sono così felice di quando arriva sbattendo la porta. Ottimo, sto depistando il Meltemi, gli farà bene un piccolo germe di insicurezza.
P'acá y p'allá a Spartines |
La goletta verde dei Canadesi |
A turno, andiamo al porticciolo di Patitiri a piedi. Noi, la nostra barca da sola non ce la lasciamo. E il nostro tender piccino non è all'altezza della distanza.
Giovanni fa da apripista. Io, che col mio senso di orientamento e la mia distrazione sarei capace di sbagliare strada e arrivare un paio di giorni dopo al paese di un'altra isola, scelgo il secondo turno e seguo le indicazioni ricevute. O meglio, ho la saggezza di non seguirle, quando arrivata alla strada asfaltata non giro a sinistra come indicato ma a destra. Forse non è così vero che non ho senso dell'orientamento, mi disegnavano così, ma magari nel tempo sono migliorata.
La prima parte del cammino è in salita su un pavimento di aghi di pini. Le cicale urlano come ossesse, la fitta pineta si completa di macchie di arbusti e olivastri. Poi arrivo a un piccolo silente e sonnacchioso villaggetto. Un reticolo di strade di pietra, case bianche, due piccoli market. Un paese fantasma, intuisco che c'è vita dietro le finestre ma è ora di siesta. Arrivo alla strada asfaltata, butto via le indicazioni sbagliate e vado nella direzione giusta. Per sicurezza, chiedo conferma al benzinaio, l'ottengo, sono profondamente soddisfatta. È una sensazione molto particolare quella di avvicinarsi a un porticciolo a piedi mentre la tua barca ti aspetta in rada. Hai la voglia di scoprire, di sbirciare la banchina per capire se potrà essere un buon porto per P'acá y p'allá, di prenderti un bel caffè, sfruttare la wi fi, comprare un po' di pane. Un bagno di micro-civiltà, poi torni in rada a respirare quiete.
Il porticciolo di Patitiri |
costa occidentale di Alónissos |
Patitiri è tranquilla: taverne e bar sul lungomare, in banchina una decina di posti ma solo alcuni hanno il fondale buono per noi. Comunque, quasi al limite: è poco meno di 3 metri, il nostro bulbo arriva a 2.40. Ci sono 2 posti perfetti per noi. Penso di chiamare Giovanni e dirgli di salpare da solo, io lo aspetto qui. Ci ripenso, rivoglio la mia rada, a Patitiri verremo domani.
Lasciare la rada di Spartines è dolore puro. Sono quei posti dove col vento solidale, resteresti una settimana: gli occhi non sono mai stanchi di guardare. Il verde contrasta con il bianco delle rocce, con il turchese del mare, ad ogni ora un effetto di luce diverso, una diversa profondità.
Passiamo oltre Patitiri per fare un bagno nella stretta e rossa baia di Mikros Mourtias, proprio sotto l'antica Chora. Meno maestosa di Spartines e con un ancoraggio più precario. Lo abbiamo fatto apposta, da qui è più facile andar via. l'ormeggio in porto, come sempre, ci offre la possibilità di girare un po' l'isola in moto in lungo e in largo. Mentre la costa orientale di Alónissos è frastagliata in tante piccole spiagge, quella occidentale è roccia e scogliere. Più aspra, meno accessibile, bellissima vista dall'alto. Le montagne dell'Eubea si stagliano all'orizzonte.
baia di Mikros Mourtia, a sud di Alónissos |
La parte abitata di Alónissos è quasi completamente concentrata a sud di questa isola lunga e posta verticale. Il resto è terra selvaggia di macchia e pineta ad eccezione di un paio di approdi molto remoti ma anche sicuri. All'estremo nord, c'è Gerakas, una darsena dai buoni fondali e dal buon ridosso e una baia dall'acqua smeraldo. Null'altro.
O meglio, qualcosa c'è: una piccola roulotte, tipo quella della vendita dei panini fuori dallo stadio, 6 lettini. Nella roulotte che propone caffè, bibite e snacks, un uomo e una donna aspettano dietro al banco. Forse oggi arriva qualcuno. Dai soli 6 lettini, su una spiaggia che ne ospiterebbe almeno 5 volte tante in un'unica fila, si capisce che la statistica non pronostica grandi affluenze. I lettini sono comunque omaggio, Giorgos e Maria, contano sul fatto che se arrivi fino a lì e trovi questa accoglienza, poi magari un caffè e uno snack te lo prendi. Ed ecco il loro guadagno.
Gerakas, una darsena in the middle of nowhere |
Questa è Grecia: ti costruiscono accoglienza intorno. Senza essere invadenti, semplicemente interpretando i tuoi desideri, su questo cercano di vivere, ma senza lucrare né esagerare. E che tu contribuisca o meno al loro sostentamento, nel loro sorriso non cambia mai nulla. Mai che non ti salutino. "Espanol? Italiani?", te lo chiedono sempre, vogliono dirti qualcosa anche nella tua lingua.
Steni Vala, costa orientale di Alónissos |
Se vuoi e puoi spendi qualcosa, se non vuoi o non puoi, fa lo stesso. Ed è probabile che il caffè te lo offrano loro.
La prossima volta che un greco mi dice "Italiani - Greci: una faccia, una razza" devo ricordarmi di ringraziarlo. Qui sono sempre così, da noi questo atteggiamento c'è ma è molto molto meno diffuso.
Kokkino Castro |
Il mio "non lo sappiamo" risuona come una mannaia sul suo entusiasmo. Mi chiede conferma che Giovanni sia geologo, lo ha visto fotografare rocce e lo ha dato per scontato. Ahimé no, mamma mia, vorrei telefonare a Carlo, geologo, per chiedergli "dai ti prego, dimmi tutto ciò che sai sulle rocce di kokkino castro - Alonissos). Niente, faccio crollare le sue speranze, ci teneva tantissimo. Ma non importa, continua a parlarci della meraviglia della terra, metalbolizzando poco per volta la delusione. Poi ci saluta, si allontana, torna dalla moglie che scuote la testa. La immagino che dice "Devi sempre andare a dar fastidio a qualcuno tu, eh".
Veduta dalla Chora |
cimitero di Alónissos alla Chora |
Vi sembro macabra? Mi dispiace. Ma i cimiteri sul mare sono la mia passione. Trovo che non ci sia niente di più indicativo dell'anima di un luogo.
Bella guida per visitare Alónissos, come al solito scritta con la solita verve, che dire...brava!
RispondiEliminaPensavo di essere il solo (insieme a mia moglie)a visitare i cimiteri dei luoghi dove andiamo in vacanza, per carpire l'anima e l'essenza di quelle genti che vi hanno vissuto, ma vedo che sono in buona compagnia :)
P.S.
Seguo il vostro itinerare su Google (maps in primis e poi le informazioni varie): ho visto così la strada che avete percorso a piedi da Spartines Bay a Patitiri ma anche il perché di quelle rocce a Kokkino Castro......
"KOKKINO KASTRO: Spiaggia cristallina con acque calme e azzurrissime. Nuotando al largo si possono riuscire a vedere resti di antiche rovine di una città sommersa e ricoperta dal mare....."
Fernando! Grazie. È bellissimo sapere che qualcuno ti segue. Già sul blog è un onore, ma quando qualcuno ti segue sulle carte è un po' come facesse il viaggio con te.
Elimina:)
RispondiEliminaFrancesca, sempre fantastico, ma mi sono un pò persa la rotta, siete davvero saliti parecchio !
RispondiEliminaMi piacerebbe seguire il vostro percorso sulla carta nautica, riuscite a pubblicarne una foto ?
Grazie !
V.
Accontentata, Vichy. Ora trovi tra i pulsanti a destra, le nostre rotte degli ultimi 3 anni. Quella di quest'anno è ovviamente provvisoria. Ma fin qui (esclusa la tappa a Macinaggio) rigorosamente rispettata.
Elimina