Anche quest'anno, la nostra rotta la decidono il vento e il tempo. A Cefalonia guardiamo il meteo e nei prossimi giorni il vento sembra insistere da Sud. Ecco come superiamo le nostre indecisioni per mare: si fanno i due golfi e si va diretti in Egeo, restando alti, pronti per l'inizio della stagione benedetta e maledetta dal Meltemi.
Sono contenta e ci speravo: il viaggio ideale ha un passaggio a Corinto e uno sulla via del Peloponneso, il viaggio ideale ripete il meno possibile la strada già percorsa.
Il sempre affascinante passaggio sotto il ponte di Patrasso |
Certo, non posso mettere un'ipoteca sul fatto che il ritorno sarà verso Capo Maleas, Pilos e la via continentale perché anche lì, lo decideranno il vento e il tempo.
La nostra sosta nei due golfi di Patrasso e Corinto si chiama Galaxidi. A volersi fermare, si potrebbe prendere un mezzo e andare a visitare Delfi. A volersi fermare, ma noi quest'anno sembra non vogliamo fermarci mai. Fino a Kassos, almeno, sarà una corsa contro il tempo. No, una corsa contro il vento. Chi arriva prima? P'acá y p'allá o il Meltemi? Si accettano scommesse. Ma lo so, abbiamo già perso noi.
Galaxidi è una dolce e sonnolenta località poco turistica. Accogliente e rilassata nel suo fuori stagione. Due anziani ci prendono le cime di ormeggio e ci offrono un rifornimento gasolio a prezzo greco: 1,38 euro al litro.
P'acá y p'allá ormeggiata a Galaxidi |
Vengo presa in ostaggio da Athanasio, un apparentemente novantenne, certamente alcolista, che fa il promoter dei servizi locali. Mi porta il biglietto di un giovanotto, seduto al tavolo a fianco al mio, che fa il tassista. Mi dice che guida bene e che non beve, lui. Poi lo guarda e gli dice qualcosa come "Sveglia bello, molla quel telefonino, questo è marketing". Scuote la testa Athanasio, il giovanotto non molla il telefono e di guidare sembra avere poca voglia.
Poi mi chiede di seguirlo al suo scalino di pietra, quello dove passa, credo, le sue giornate e lì, da una pila di libri, ne prende uno dal titolo inglese "Do the best you can" e comincia a scrivere qualcosa sulla prima romana.
Il lungomare di Galaxidi |
Non è una dedica, non vuole regalarmi il libro, grazie al cielo, perché ho meno voglia del giovanotto di fare del mio meglio in questa fase della vita. No, ci ha scritto il suo indirizzo, il suo numero di telefono, il nome e il telefono di sua sorella. "Si sa mai ti servisse qualcosa una volta che ritorni", credo mi abbia detto in greco. Poi mi porge un'altro libro, dal titolo tedesco per me incomprensibile, che sa tanto di romanzo d'amore, lo apre alla prima romana e mi chiede di scrivergli i miei riferimenti. "Si sa mai che una volta vengo a Roma e ci si rivede" sembra dirmi.
Lasciata Galaxidi e la sua quiete un po' a malincuore, corriamo veloci verso il Canale di Corinto nell'improbabile tentativo di cogliere quel momento di apertura del Canale senza fare la consueta attesa all'ingresso. Via radio, contiamo su Maricel, 4 miglia avanti a noi che sembra procedere più lentamente, se la recuperiamo entriamo in corsa.
Passaggio a Corinto "full speed" |
Baro di un paio di miglia dando la mia posizione al Canale sperando che mi chiedano di accelerare e ci aspettino. Ma no, per quanto abbia barato, il distacco è troppo: Maricell sarà l'ultima della corsa. Attendiamo quindi 40 minuti e passiamo il canale dietro una nave rimorchiata. Sappiamo che il tempo è denaro, ci accodiamo quindi allegramente, quando ci chiedono di aumentare la velocità siamo già oltre 7 nodi… "I do the best I can, Pilot, but we're a sailing boat". Era meglio se Athanasio me lo regalava quel libro.
Inauguriamo l'Egeo con una farfalla tangonata |
Il pedaggio al Canale di Corinto non cambia mai: 227,12 euro, una certezza. L'addetto alla riscossione, nel suo bell'ufficio con vista sull'Egeo trascrive i nostri dati, chiedendomene conferma per ognuno. "Roma?", "Yes Roma". Poi sorride e mi chiede "Roma o Lazio?". "Direi entrambe" rispondo perplessa. Poi capisco…. "ROMA!!! E CHE DIAMINE, LAZIO BOIA!" immedesimandomi in Giovanni e parlando a nome suo. Il mio amico fa un grande sorriso e in estasi esclama "Torosidis!!!!".
E con questo calcio di rigore, entriamo in Egeo dalla porta principale.
Ed adesso tifiamo Grecia ;)
RispondiEliminaP.S. Alla faccia di tutti quelli (me compreso) che non capivano a cosa potesse servirvi quel tangone per il vostro viaggio, vedo che la spesa è stata ben ammortizzata :-D
B.V.
Ora tifiamo Grecia, sì! Tra l'altro il loro tifo è assai migliore del nostro: allegro, comprensivo, mai esageratamente critico, moderato. Finita la partita che ha fatto passare loro il turno, hanno smontato i televisori dal bar del porto e sono andati a dormire, così semplicemente, senza schiamazzi.
RispondiEliminaIl mare quest'anno è strano, Fernando. Stiamo navigando da Rinia verso Koufonisi (Rotta sud) ed è una bella bolina....