Quando la stagione volge al termine, l'Egeo ti regala qualche giorno buono. Pochi, contati, sparpagliati tra un canto del cigno del meltemi e una perturbazione autunnale.
Vento a favore o non vento, sono i giorni in cui navighi e fai miglia su miglia. Se poi la tua rotta non è solo ovest ma anche guadagnare gradi verso nord, allora sei quasi felice di sperperare un po' del tuo gasolio senza avere vento contrario.
Si, qui si naviga anche a motore. E persino senza provare vergogna alcuna. Ho sentito naviganti ripromettersi di non fare rifornimento per l'intera stagione, o vantarsi di un motore superfluo a bordo della loro barca.
Il mio invece è ausiliario, quando serve si accende. E aiuta. Gli voglio bene come a un fratello, mi ha salvato più volte.
D'altra parte, nei giorni in cui sono generosa con me stessa, non penso mai a me come a una velista ma come a una marinaia.
I giorni buoni come quello di oggi, ti regalano una navigazione diversa, rilassata e piacevole, mentre il dissalatore lavora e tu usi un po' di quell'acqua prodotta per lavare la barca. Una speciale limpidezza, tipicamente settembrina ci ha regalato tante isole da traguardare oggi. Da Astipalea, da cui siamo partiti, ho potuto distinguere Anafi, Santorini, Ios, Amorgos, Iraklia, Skinousa,Naxos, Levitha, Kinaros, Donoussa, Keros e Antikeros, kato e pano Koufonissi, scivolando accanto ad alcune di loro e per ognuna di loro ricordando qualcosa dei precedenti passaggi.
Oggi ho consumato tanto Egeo e ho rimpianto, come sempre, ogni miglio lasciato alle spalle.
Ma dopo ogni giorno buono, c'è un treno di giorni cattivi, quelli in cui il vento ti ferma ed è tuo complice nel rallentare di nuovo.
Alla fine, ti dice sempre bene, basta volerla vedere così.
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