mercoledì 1 agosto 2012

Kato Koufonisi. C'è posta per te.

A parte una taverna per i gitanti giornalieri, l’unica costruzione di Kato Koufonisi è la panaghia (vale a dire una chiesetta) sul molo di Dethis bay. Ma alla faccia di chi dice che la Grecia è oltre il collasso e che nulla funziona, persino questa singola anima che sospetto essere l’unico abitante stanziale dell’isola, ha evidentemente il sacrosanto diritto di ricevere il suo pacco celere senza necessariamente doverselo andare a prendere da qualche parte. La curiosità è notevole. Cosa avrà ordinato il pope solitario? Abiti talari? Kit usa e getta per l’estrema unzione delle capre? 
Ma no, mi piace pensare che il nostro religioso abbia ordinato bulbi di tulipani dall’Olanda desiderando lanciarsi nell’impresa impossibile di far diventare fiorita questa terra brulla e violentata dal vento. Ma la domanda più importante è: come avrà fatto il signore della SDA (o DHL o che so io) a lasciare quel pacco senza che il destinatario, chiaramente irreperibile al momento in cui è arrivato, gli abbia debitamente firmato la bolla di consegna? Son cose per noi difficilmente immaginabili… 
D’altra parte, immaginate il povero Pope che magari nel frattempo era andato a procacciarsi il cibo con le pinne, il fucile e gli occhiali, tornare e trovare appiccicato sul moletto il post it arancione della mancata consegna. Roba da fargli scatenare l’inferno… No, meglio così, meglio lasciare il pacco incustodito sul molo. Tanto, a parte noi, nessuno avrebbe potuto impadronirsene. E io di abiti talari o di bulbi di tulipani non saprei davvero che farmene. Oddio, magari di kit per l’estrema unzione delle capre, sì, ma non vale la pena irritare il pio uomo.
Nell’antichità il mare compreso tra Keros, e le due Koufonisi (Kato e Pano) era noto con il nome di “Koufous Limin” ovvero “Porto Sordo”. Immagino subito che la responsabilità sia dell’amico Meltemi che strilla come un pazzo tra queste isole e che rischia di farti diventare sordo. Invece pare sia per il motivo contrario: ovvero qui, sottovento tutto dovrebbe essere quieto, talmente quieto da non udire alcun suono. Quindi, qui le cose sono due: o gli storici ci raccontano un sacco di fregnacce o il Meltemi invecchiando si è decisamente incarognito. Propendo per la seconda ipotesi.
Kato Koufonisi è un ritorno per noi. L’anno scorso ci siamo arrivati nella seconda metà di settembre. Qui abbiamo rivisto le nuvole dopo parecchi mesi e abbiamo apprezzato i colori della terra, gialla ocra, quasi oro che, con la luce bassa e il cielo terso delle giornate settembrine, erano sicuramente al loro meglio. Oggi notiamo i colori dell’acqua, grazie al sole che ha un’escursione più alta e al cielo limpido che si riflette.
Per il resto, Kato Koufonisi è identica: scenario splendido, pochissime barche, Meltemi in una delle sue giornate da "oggi mi arrabbio davvero" che ci obbliga a una sosta in rada di 48 ore. 
C’è di peggio nella vita, c'è anche chi il 1 agosto è in una metropolitana fumante diretto in un ufficio - stra-condizionato ma sempre ufficio - e chiedendosi se riuscirà a far uscire la campagna pubblicitaria in tempo per prendere l'aereo per i suoi meritatissimi 15 giorni di vacanza. Lo so, devo dirlo ogni tanto, se no sembra che ho dimenticato come si vive fuori dall'acqua. Glielo dico anche al Meltemi, a volte. Gli dico "Non me la prendo, guarda. Strilla quanto ti pare, sempre meglio imprigionati qui, che in mezzo al traffico di Roma".
Lui non capisce se scherzo o faccio sul serio e di solito, nel dubbio, si mette a soffiare di più. Ma è vero:  a Kato Koufonisi puoi sentirti imprigionato senza che questo sia un peso. Il bello di questo pezzo di mare è che è un punto privilegiato di avvistamento di isole, da Folegandros a Ios, da Dhenoussa ad Amorgos, da Naxos a Mikonos. E in mezzo, immancabili, creste bianche di onde basse e arrabbiate.

2 commenti:

  1. Mi piace pensare che che il pope solitario abbia ordinato e ricevuto un generatore eolico. Il luogo e la condizione lo giustificherebbero.
    Silverio


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  2. Ce l'aveva già l'eolico, Silverio. Speriamo non fosse una playstation....

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