La nostra Grecia di oggi è
molto diversa da quella di 5 anni fa. Non la Grecia in quanto tale, lei è immutabile, non cambia, non con
i tempi con cui noi umani stressati e sovreccitati registriamo il cambiamento.
Ma la "nostra" Grecia, quella sì,
è
diversa.
Eravamo in due in questo immenso specchio d'acqua e terre popolato da
sconosciuti, ogni barca incontrata era un nuovo incontro, ogni faccia a terra
una scoperta.
Oggi, invece, questo mare è
un piccolo paese. Cerco di ricordare tutti quegli amici naviganti che
"sono di stanza" in Egeo e dintorni e ogni volta che finisco l'elenco
mi accorgo di aver dimenticato qualcuno. E ricomincio da capo, come la conta
delle pecore prima di dormire, come il gioco che facevo da piccola, declamando
a memoria tutti gli stati USA in ordine alfabetico.
Da persona poco ordinata quale sono, non ho una mappa scritta
che vada oltre il ricordo, mi piace nella mia nuova vita ricordare le cose a
memoria, senza segnarle. Se ricordo il nome della tua barca o di tua moglie non
è perché l'ho scritto da qualche parte
ma perché ti ho pensato. Se
non lo ricordo, non è che
non ti ho pensato, è che
sono distratta. Di alcuni ho il numero nella rubrica del cellulare greco, di
altri in quello italiano, di altri ancora un appunto sul portolano o su un
pezzo di carta tra i biglietti da visita della qualunque che tengo nel tavolo
di carteggio.
(Sì,
una volta ero un manager ma….
Ora lo posso dire, ero un manager geneticamente disordinato e disorganizzato.
Eclettico, creativo, intuitivo, forse, ma sicuramente per nulla metodico. Ebbene sì, cari ex clienti, avete rischiato
brutto, ma non ne avevate sentore e ora è
acqua passata.)
La memoria manda un piccolo segnale quando passiamo da qualche
parte e ci fa pensare "chissà
se X, Y e Z sono da qui intorno", si cerca di capire e se non sono
lì sono altrove ma, fedeli
come noi al mare più bello
del mondo, non tradiscono, in qualche piazza di questo quartiere Egeo sono senz'altro o stanno per arrivare, e se invece
sono andati via, torneranno.
C'è Alberto
con il suo Gaia, lo immaginiamo alle Sporadi ma chissà. Ogni volta che vediamo una spiaggia di sabbia,
alziamo lo sguardo per vedere se c'è
lui a raccoglier telline. Ci sono Michele e Sabrina che sono sui nostri stessi passi
di una settimana fa e hanno l'entusiasmo e la voglia di libertà del mio primo viaggio. C'è Max con cui abbiamo passato una
bella serata a bordo di P'acá y
p'allá alla fonda a
Salamina. Max che ci aveva aspettato in banchina a Corinto e che abbiamo
raggiunto poco dopo per un consulto su uno stiramento muscolare alla spalla di
Giovanni. La serata con lui e Arturo è
di quelle che restano nel diario dell'anima. Paola è dovuta rientrare ma tornerà e se non ci si incontra ora, ci
si incontra in Dodecaneso. C'è Filippo a Kilada con il suo swan e quest'anno in qualche modo ci si incontra che mica si può parlare di Grecia solo a Cala Galera. C'è Peter
che abbiamo conosciuto a Andros l’anno scorso in autunno e con cui
abbiamo fatto pochi giorni fa il passaggio al ponte di Chalkis e un ouzo insieme pochi
minuti dopo. C'è Fabrizio
con moglie e il piccolo Pietro da qualche parte giù nelle cicladi minori, ci sono Alessandra e
Domenico che son partiti 15 giorni dopo di noi ma grazie all'aereo hanno già fatto il doppio di strada. Ci
saranno presto anche Carlo e Manu, con un posto speciale nel cuore perché loro, come noi, la barca se la
riportano ogni anno a casa, con la fatica che comporta. C'è Gioia con Aldo che arrivano a
fine luglio, poi rientrano, poi ritornano e quest'anno ce la faremo a
incrociare le rotte. Ci sono Pietro e Luciana che partono a luglio da Cala Galera. C'è Enrico
che ha una moglie greca e un figlio nuovo che aspettano lui e il suo Rikky 3 a
Glyfada e forse arriva dall'Angola, via Lavagna a mollare gli ormeggi. C'è Roberto con il suo violoncello,
uno dei nostri primi incontri di mare, ci siamo sfiorati per un soffio a
Crotone e quando arriverà in
Egeo noi saremo già troppo
a nord. C’è Demetrios, italo greco che vive un po’
in Canada e un po’ a Volos e rimanda la partenza da Oreoi perché
ha letto che arriviamo e ci aspetta. C'è
Claudio con Monica, per quando sarà
estate e saremo a Est. C'è Luigi
con Nicla, c'è Antonio con
Fiorenza, Leros per noi ha la loro faccia serena, ci incontriamo senz'altro. E
poi c'è Salvatore che se
non si sbriga ora che arriva alle Sporadi noi saremo tornati a sud. C'è Nicola che ha tradito e passerà un'estate a soffrire di
nostalgia per l'Egeo e l'anno prossimo tornerà
perché dal mal
d'Egeo non si guarisce. C'è Nello
che se quest'anno non stacca il cordone ombelicale dello Ionio e non viene in
Egeo lo vado a prendere. C'è Benedetto,
finalmente in pensione, che conta i giorni per venire ad assaggiare la Grecia.
Poi arriverà Ruggiero,
Mario, Stefano, ci sarà Ignazio,
forse anche Marco Niccolò con
la famiglia. C'è la
"compagnia dei settantenni" che vuole sapere se siamo dalle parti di
Chania a fine giugno e purtroppo no, siamo agli antipodi. E poi, e poi, e poi.
Col mio curriculum di Egeo, ho una discreta attività di consulenza per le rotte
degli amici - conosciuti o no, poco importa -
e questo mi tiene informata sui loro spostamenti, mi fa affezionare al
loro viaggio, mi fa guardare la meteo anche per loro.
Quanti amici e quanti ne ho dimenticati e tra qualche ora me ne
ricorderò così, improvvisamente, sentendomi in
colpa, ma la memoria è così, non seleziona solo le cose importanti,
a volte le nasconde in un cassetto come si fa con l'ultima tavoletta di
cioccolato tanto per sorprenderti poi e regalartela quando hai voglia di
qualcosa di dolce.
Insomma, mi è più facile incontrare amici in Egeo
oggi che a Roma d'inverno.
E ho citato solo i naviganti, non i locali che sono una
certezza stanziale che mette tanti puntini a forma di cuore sulla mappa
virtuale della memoria.
Sono rapporti diversi quelli che nascono sul mare: non ci si
offende se manchi a un appuntamento, non la si prende come un'affronto
personale. Passi da lì ma
magari non ti fermi e non c'è bisogno
di spiegare perché. Siamo
viandanti senza meta e senza obbligo di presenza. Abbiamo una cosa in comune
che è il viaggio e un'altra
che è l'amore per l'Egeo.
Su tutto il resto possiamo pensarla all'opposto ma non importa, semplicemente
perché tutto il resto non
ha importanza. E se anche fosse, se anche salta fuori qualcosa di stridente,
puoi sempre salpare senza neanche dover dire "s'è fatto tardi, domani ho una riunione".
Quando conquisti la libertà
ti viene voglia di compagnia. È
in quel momento che l'altro acquista un valore, quando sai che è per te tanto essenziale quanto
non necessario.