Per la quinta volta scendiamo l'Italia e per la quinta volta ci
lasciamo l'inesplorato intorno. Quando l'Egeo chiama non c'è spazio per altre sirene, quasi
a non voler rischiare di essere trattenuti altrove.
Un giorno sarebbe bello
perdere un po' di tempo e fare il giro della Sicilia, andare a ovest prima di
andare a est, regalare all'Italia un po' della nostra mezza vita greca. Un
giorno, appunto. Non ora. Forse mai, perché
quando ripeti per la quinta volta lo stesso itinerario del cuore un
motivo inizi a pensare che ci sarà.
Non voglio toglier nulla alle nostre bellezze italiche che per altre vie e per
altri mezzi già in parte
visitai: non è la terra, né la bellezza in quanto tale che
mi chiama a sé ma lo
spirito, le genti, l'atmosfera.
L'anima si guarda intorno e dice "scusate, sarà per un'altra volta, ora devo
andare a casa."
Il meteo consiglia una sosta di un giorno a Lipari prima di
entrare nello Ionio e seguiamo i suoi consigli. Nel frattempo gli amici Ugo e
Francesca organizzano in tempi record la presentazione del libro allo Yachting
Club di Crotone. Avvertiti con sole 48 ore di anticipo e l'incognita del
condizionale tipico dei marinai:
"Dovremmo essere lì per
sabato sera."
Non arriva risposta mentre navighiamo verso di loro, penso che
si tratti di un tacito e comprensibilissimo "bella mia, per i miracoli non
siamo ancora attrezzati"....
E invece no, la serata allo Yachting di Crotone è l'ultima presentazione della
stagione e forse la più bella
di tutte. Con tanto di televisioni, istituzioni locali, gente di mare e di
terra presenti, pur convocati all'ultimo minuto. Nessun miracolo, semplice operosità dei Crotonesi per cui "non esiste il non si può fare, ma solo il si può fare, vediamo come" come mi spiega Ugo.
Presentazione di Rotta Verso l'Egeo allo YKC di Crotone |
Una platea calda e calorosa,
appassionata, vivace. Il mio ultimo contatto con l'Italia a Crotone rende
nobile il ricordo del mio Paese da portare con me. Come sempre, ancora una
volta, cerco di far capire che non è
il coraggio la nostra dote, cerco di togliere eroismo alla nostra scelta
perché detesto gli eroi
contemporanei, soprattutto gli uomini viziati che si spacciano per eroi. Non
siamo noi, non ci somiglia quest'immagine. Non compiamo imprese, non sogniamo
record, non abbiamo nemmeno un traguardo. Siamo solo persone che hanno compiuto
una scelta e hanno avuto la coerenza di accettarne le conseguenze. Ma
soprattutto abbiamo avuto l'opportunità
di fare questa scelta. Tutti i miei tentativi, ancora una volta,
falliscono. Gli occhi in platea sognano e, alla fine, quasi tutti mi fanno i
complimenti per il coraggio di aver mollato tutto e preso il mare.
Ok, mi arrendo: chiamiamolo coraggio se volete, ma allora
coniamo un termine più nobile
per chi ogni giorno affronta la fatica di vivere, quelli sono gli eroi.
Ma prima di Crotone, l'Italia ci regala una bella emozione nello
stretto di Messina. Mentre voliamo giù
con la solita fortuna di un bel vento a favore, vele aperte a farfalla
col fiocco tangonato, velocità di
11 nodi, incrociamo un mastodontico palazzo del mare, una nave crociera Costa.
No, ovviamente non è questo
il regalo.... Un paio di centinaio di metri dietro la poppa del mostro, a una
decina di metri da noi, c'è un
grande affare quasi fermo e semisommerso. "Balena!!!!"
Quando una balena più
grande della tua barca è a
dieci metri da te, le emozioni si accavallano: una parte di te pensa solo "Dio,
che bello, speriamo si avvicini"; l'altra, quella sana, pensa "Dio,
che guaio, speriamo non si avvicini". Ma di entrambe le parti di te, lei
se ne frega, sta facendo l'idromassaggio nelle correnti dello Stretto, è il momento della giornata che
dedica a se stessa. E poi, se avesse voluto dare spettacolo, avrebbe scelto l'audience
maggiore, quei 5.000 a bordo del Costa Crociere, mica si mette a fare una performance per
una barca, due marinai, un tender e un vaso di basilico, no?
Siamo
troppo invelati e veloci e forse anche troppo combattuti sull'opportunità di avvicinarci noi. Siamo anche
talmente emozionati da dimenticare di immortalare l'evento. Restiamo così, noi veloci, lei più lenta spinta solo dalla
corrente, la guardiamo allontanarsi. Sbuffa un paio di volte e poi va giù, tirando fuori la sua
magnifica, imponente e fumettistica coda.
Una balena ti fa pensare diversamente al mare, come se gli
regalasse una dimensione diversa, meno liquida, più consistente. Una balena ti resta dentro, ti
ricorda che il mare è vivo,
è vita, è dimensioni variabili, è profondo.
Nella traversata da Crotone a Cefalonia, sotto una luna piena
che rende diurna la navigazione notturna è
questo quello a cui penso: il mare sotto di noi, intorno, ovunque. È l'ultima delle lunghe
navigazioni per questa stagione, l'ultima notte in mare aperto, probabilmente,
poi avremo sempre terra intorno. Guardo la superficie, bella, pulita, solo
lievemente increspata dal vento. Penso ai disastri che l'uomo sta compiendo sul
mare, penso all'isola di plastica da qualche parte del pianeta, penso ai
documentari sull'estinzione in mare..... ma vince lui, stanotte è chiaro. Vince lui senz'altro.
"Parakalò, parakalò, parakalò" Strilla sul
canale 16 l'annuncio degli avvisi ai naviganti.
Sorrido. Ciao Italia, la tua bandiera
si sposta a sinistra, faccio spazio alla Grecia.
Bello l'inizio. Vi aspettiamo a Sifnos se sarà un vostro approdo
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