Mentre in Italia si continua a disquisire tra un Berlusconi che non molla e un’opposizione che non risolve, qui in Grecia è in atto un profondo conflitto di competenze tra l’autunno che pretende il passaggio del testimone e un vento estivo che, peggio del nostro premier, non accenna a lasciare la poltrona. Poco gli importa di essere ormai fuori stagione, per nulla influenzato dalle voci dei naviganti che lo supplicano di abdicare, proprio come capitan Silvio, il meltemi si appella, con ancor meno ragioni, ad una sorta di diritto divino e resta qui a soffiare dicendo “me lo ha chiesto il popolo”.
Eccoci quindi noi, fuggiti dalla prepotenza del sistema italico, a subìre senza neanche la mediazione di un Santoro o di un editoriale di Scalfari, le violente e logorroiche discussioni tra due contendenti che non promettono nulla di buono e che non riuscendo a risolvere in un senso o nell’altro la questione, si limitano a imporci il balzello della loro per niente pacifica convivenza: forza 7/8 su tutto l’Egeo con venti di burrasca da Nord insieme a nuvoloni neri, groppi e trombe d’aria e perché no, anche qualche bel temporale.
E noi? Navighiamo tra una nuvola e l’altra, schivando quelle più nere, controllando sul radar i temporali e cercando di correre più veloci di loro (pia illusione). Puntiamo ad Ios, isola amata dai naturisti che oggi però sono tutti coperti. Le previsioni fin dove arrivano conservano i colori tipici del regime estivo meltemiano e fanno capire che alla lunga il buon Silvio ellenico vincerà anche questa battaglia. Le nuvole sicuramente se ne andranno, il ventaccio non accenna a diminuire.
Eccoci quindi noi, fuggiti dalla prepotenza del sistema italico, a subìre senza neanche la mediazione di un Santoro o di un editoriale di Scalfari, le violente e logorroiche discussioni tra due contendenti che non promettono nulla di buono e che non riuscendo a risolvere in un senso o nell’altro la questione, si limitano a imporci il balzello della loro per niente pacifica convivenza: forza 7/8 su tutto l’Egeo con venti di burrasca da Nord insieme a nuvoloni neri, groppi e trombe d’aria e perché no, anche qualche bel temporale.
E noi? Navighiamo tra una nuvola e l’altra, schivando quelle più nere, controllando sul radar i temporali e cercando di correre più veloci di loro (pia illusione). Puntiamo ad Ios, isola amata dai naturisti che oggi però sono tutti coperti. Le previsioni fin dove arrivano conservano i colori tipici del regime estivo meltemiano e fanno capire che alla lunga il buon Silvio ellenico vincerà anche questa battaglia. Le nuvole sicuramente se ne andranno, il ventaccio non accenna a diminuire.
Ios, pensiamo, sarà casa nostra per un po’. Ci ancoriamo nella baia di Maganari a Sud e ritroviamo una spiaggia di sabbia abbondante come in Grecia non se ne vedono molte.
Una lunga e alta striscia di sabbia d’oro, fine, tonnellate di sabbia che se vuoi ti ci puoi anche seppellire sotto, pochi sassi di granito intorno. Tuffarsi in mare non è più così facile, non tanto per la temperatura dell’acqua che è ancora sui 21°, quanto perché fuori comincia a fare più fresco.Tiriamo per la prima volta fuori un golf. Il porto di Ios è in realtà due porti, nel senso che è il peggior ormeggio che tu possa trovare ma anche il miglior ormeggio. Appena arrivati, troviamo posto in un molo più esterno rispetto alla darsena, in compagnia di altre barche a vela.
Ed è un giorno infernale: il vento soffia costantemente sopra i 30 nodi, il mare sbatte con violenza sul moletto, le barche sballottano e le ancore rischiano di perdere la presa sul fondo ogni minuto. Restiamo tutti in guardia, impossibile lasciare la barca anche per poco. Arriva una barca a noi gemella, un altro Grand Soleil 45 con 3 stravaganti lord inglesi a bordo. Buttano l’ancora un po’ a caso e si avvicinano al molo di poppa tra gli urli dei due capitani delle barche limitrofe. Per fortuna sono distanti un paio di barche da noi, pensiamo.
Li aiutiamo nell’ormeggio a terra e terminate le operazioni il Lord capitano commenta con un “Perfect” che fa scoppiare a ridere tutti i presenti perché di “perfect” quella manovra lì aveva davvero poco. Dopo un’oretta l’Ovni (una barca d’alluminio) accanto ai Lord, disancora e va con la poppa in banchina, tentando di uscire prende la catena dei vicini sotto la deriva e iniziano sotto il vento malefico e con il mare che frange il moletto le evoluzioni dei capitani delle due barche. Per fortuna, da Pleiades, una bella barca tipo Swan ormeggiata vicino a noi con una coppia inglese a bordo e i loro due gatti, parte il capitano coraggioso che con il suo tender nei giorni a seguire ne salverà diverse di barche che non riescono a manovrare. La coppia di Pleiades è molto simpatica, lei fa spallucce e risponde “Non lo so” quando le chiedo quando torneranno a casa, quest’inverno si fermeranno a Marmaris, il prossimo a Roma, poi andranno ai Caraibi, poi chissà.
A casa ci vanno con l’aereo, un paio di mesi l’anno, quei mesi cattivi che in barca che ci stai a fare. Passiamo la notte, ben attenti a ogni rumore e pronti a mollare gli ormeggi ed andar via anche se poi, di notte e con questo vento, dove vai? Ecco, è stato l’ormeggio peggiore, quello che ti fa dire, domattina ce ne andiamo, torniamo in una baia e ci mettiamo in rada che quando stai in mezzo a una cala con la tua ancora e basta è sempre molto più sicuro. Invece la mattina dopo, un paio di barche che sono sul versante est del porto lasciano la darsena.
Lì è tutta un’altra storia e un’altra stagione. Riparato dal vento che arriva smorzato di almeno 20 nodi, con dei bei corpi morti che rendono sicuro l’ormeggio, il molo est è un paradiso per 9 fortunate barche che trovano posto. E noi siamo tra quei fortunati. Avvisiamo subito la coppia del Pleiades che viene a ormeggiarsi vicino a noi. Avere un ormeggio sicuro in porto, vuol dire essere in vacanza.
Puoi lasciare la barca, girare per l’isola, in questo caso potresti anche prendere un aereo e andare a casa per il week end. Ma qui l’aeroporto non c’è. Però c’è il traghetto e allora, perché no? Magari si va a Santorini in aliscafo!
L’autorità portuale c’è ma non chiede nulla, io vado anche a salutarli e avvertirli che siamo ormeggiati in porto ma non accennnano a chiedere un pagamento. Le chiavette per l’uso dei servizi sono disponibili al ristorante Enigma, proprio davanti alla barca e Stelios, il proprietario si offre di chiamarci il servizio laundry su alla Chora che viene a ritirare i nostri panni sporchi e a riportarceli lavati e stirati 4 ore dopo. Questa è vita!
Certo, preferiremmo navigare, siamo qui per questo ma se proprio navigare non è salutare in questi giorni, stare a Ios è di gran lunga meglio che essere altrove. Abituàti alle toccate e fughe da ogni posto, abbiamo la sensazione di mettere radici qui. E, per di più, ho idea che questo Meltemi, abbia molte più energie del nostro Premier, inoltre pare che per quanto abbia molti vizi, non sia facile processarlo per direttissima. Anche lui. Ancora un paio di giorni e cercheremo di contattare il “suo Ghedini” per provare a condurre una trattativa. Inutile, anche qui confidare in un dignitoso farsi da parte dell’unto del Signore.
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