ispezione antenna VHF |
La darsena, proprio in città |
A Crotone, c'è un enorme spazio acqueo dedicato al porto commerciale che è completamente vuoto. Un paio di cargo e qualche imbarcazione della Guardia di finanza. Null'altro.
In uno spazio perfettamente protetto da tutti i mari, posto al centro di un tratto di costa - quello da Reggio Calabria a S. Maria di Leuca - caratterizzato da assenza assoluta di ripari per il navigante, in uno pezzo di mare dove troverebbero spazio 800 posti barca, non c'è altro che un paio di cargo e le motovedette della Guardia di finanza. Certo, ci sono i progetti di trasformazione in porto commerciale, ce ne sono stati tanti di progetti, sono lì da anni. Ma uno "non è che si può ormeggiare a un progetto, no?" mi dice un pensionato seduto sul molo.
A sud di questo spazio inutile, una darsena dedicata al diporto.
Porto Commerciale di Crotone |
A sud di questo spazio inutile, una darsena dedicata al diporto.
Lo Yachting Kroton Club è un'associazione senza fini di lucro. Nel 2009 ha investito 150.000 euro per mettere in acqua dei pontili a regola con le norme vigenti. Sono pontili che reggono onde di 3 metri, le cime dei corpi morti vengono cambiate ogni anno, così come ogni anno a fine stagione lo Yacht Club è costretto a togliere i pontili per l'inverno. un centinaio di posti barca, di cui una sessantina destinati al transito.
Quest'anno però per il transito ne hanno 3 in tutto. Perché? Semplice: il pontile principale è vuoto ma non è utilizzabile. Un semplice problema burocratico ha fatto mettere i sigilli alla guardia di finanza. Una concessione non pagata? No, semplicemente una raccomandata arrivata in ritardo. Un timbro mancante di un funzionario in malattia, un pezzo di carta.
Questo il problema del 2013, l'anno scorso invece lo Yacht Club ha potuto iniziare a lavorare solo a fine giugno perché si aspettava l'approvazione della soprintendenza dei beni culturali. Adesso, qualcuno mi spieghi per quale motivo i beni culturali devono mettere veti sui pontili di un porto turistico. E intanto, i Bronzi di Riace da decenni giacciono, e per decenni giaceranno, in sala operatoria.
P'acá y p'allá allo Yachting Kroton Club |
Questo il problema del 2013, l'anno scorso invece lo Yacht Club ha potuto iniziare a lavorare solo a fine giugno perché si aspettava l'approvazione della soprintendenza dei beni culturali. Adesso, qualcuno mi spieghi per quale motivo i beni culturali devono mettere veti sui pontili di un porto turistico. E intanto, i Bronzi di Riace da decenni giacciono, e per decenni giaceranno, in sala operatoria.
Noi arriviamo e occupiamo uno dei tre posti residui dello Yacht Club. L'ormeggiatore Pasquale ha sostituito il mitico Natale che è andato in pensione. (La consequenzialità dei nomi mi affascina, quando Pasquale andrà in pensione sarà la volta di una donna di nome Pentecoste?).
Mentre aiuta noi, Pasquale corre lungo il pontile deserto a far segno alle barche che si avvicinano che no-non-si-possono-ormeggiare lì.-Da una barca inglese, un capitano in un italiano stentato chiede perplesso "come mai in Italia siete sempre così particolari?". Molto gentile, gli inglesi sono molto gentili.
Mentre aiuta noi, Pasquale corre lungo il pontile deserto a far segno alle barche che si avvicinano che no-non-si-possono-ormeggiare lì.-Da una barca inglese, un capitano in un italiano stentato chiede perplesso "come mai in Italia siete sempre così particolari?". Molto gentile, gli inglesi sono molto gentili.
Adesso, fuori si è alzato il libeccio che soffia a oltre 30 nodi, per fortuna siamo fuori stagione e da altri concessionari c'è posto, ma avete idea di cosa significhi entrare finalmente in porto, con quelle condizioni fuori in un tratto di mare sbattuto dal vento e dalle onde, con il prossimo porto a 50 miglia ed essere mandati via nonostante un perfetto pontile interamente vuoto?
In Italia la sicurezza conta meno della burocrazia. Non ne parliamo del servizio.
Stamattina il giornale locale, Il Crotonese, riportava in testata su 6 colonne: "Risolto il problema della nettezza urbana, la differenziata funziona." ... Credo che la foto qui a lato sia sufficiente a commentare quel titolo.
Dopo queste premesse, cosa ti aspetti dai cittadini di Crotone? Che questo stato di cose funga da alibi per pigrizia, ignavia e apatia. Te lo aspetti perché nelle grandi città funziona così. È la crisi, è il governo ladro, dobbiamo campare. No, anche qui come a Reggio Calabria, la gente sorride. Si interessa a te, è incredibilmente onesta. Il negoziante che ti dice che il lavoro da fare alla tua canna da pesca è roba da cinque minuti, non ti dice torni più tardi ci vuole un po', per giustificare un prezzo.
E soprattutto Massimiliano, mago dell'elettronautica, da noi chiamato per capire cosa non funziona col VHF. Viene due volte, torna in laboratorio, cerca e non trova il pezzo da cambiare, rivede i circuiti, potenzia, torna in barca, fa le prove, va a prendere uno strumento, ritorna, ti rimette a posto il VHF. Perde un paio d'ore con noi in una giornata che ha un'agenda che l'AD dell'Enel se la sogna. "Quanto ti dobbiamo?" - "Ma no, nulla, dai, è stato un piacere".
Il Castello, i vicoli della città vecchia, il museo archeologico meritano sicuramente una permanenza.
Il diadema di Hera Lacinia |
Il mercatino di Crotone è un trionfo di fiori di zucca, pomodori e gelsi. Pochi banchetti, uno solo per il pesce, tanto colore.
Torniamo a bordo e si è ormeggiato dietro di noi un bell'Oyster 46 di uno scozzese che si chiama Cook, Captain Cook. Si scusa, un colpo di vento al momento dell'arrivo e ci ha toccato la poppa come testimonia un bel segno blu sul sedere di Paquita. Ci offre la sua pasta abrasiva (al sentire "pasta abrasiva" ho un sussulto ricordando i miei oblò…) e in un attimo il segno va via. Un bicchiere di vino insieme e scopriamo una coppia e i loro 3 amici divertente e simpatica. Dall'inghilterra, hanno varcato Gibilterra nel 2009 e da allora viaggiano verso Est. Quest'anno la Croazia, l'anno prossimo forse la Grecia. Lo scambio di esperienze per mare ha il sapore di un dialogo mai interrotto con qualcuno che anche se non conoscevi, conosci da sempre. Shirley e Allen sono entrati così a far parte della "famiglia" di P'acá y p'allá.
Spero che lascerete al più presto le nostre amate sponde così non dovrò più commentare lo "sfacelo" della nostra amata Patria....
RispondiEliminaPer il resto pensavo ad obbligarvi a montare un AIS di tipo B (trasmittente) così da sapere in ogni momento dove siete, ma credo che una tale sorte neanche ai carcerati con il braccialetto sia gradita :-)