venerdì 1 luglio 2016

Sventola bandiera stanca.

Capo Maleas è lì, dietro la mia bandiera stanca, 20 miglia da qui, Ormos Kremmidhi, una rada subito a nord di Monemvassia. 
L'ho visto tante volte ormai, questo famigerato capo, con tutti i venti, ma quasi sempre con vento deciso. 
Oggi invece è lì, inerme, sedato. 
L'anemometro segna 1,1 nodi di vento ma probabilmente è il lieve movimento della barca a creare questa illusione.
Per tutto il giorno abbiamo avuto una media di 5 nodi, buffo in Egeo parlarsi da poppa a prua a un volume di voce normale e sentirsi.
Buffo e rischioso perché chissà che dici contando sul fatto che di solito neanche strillando ti riesci a far capire. Poi quella brezza gentile è finita e la superficie del mare turchese si è via via sporcata di alghe, plastiche, carte viaggianti, taniche rotte, galleggianti arancioni di reti da pesca.
Questo mi circonda ora, un sottilissimo strato di sporcizia del mondo (attenzione, non è la Grecia sporca, questo paradiso accoglie i rifiuti di quella cloaca del mar di Marmara) che lascia limpida e pulita l'acqua sottostante. 

So che basta un fiato, un piccolo soffio di vento e quella sporcizia sparisce, va altrove, in un battito d'ali. 
Va detto. Perché quando dite, speriamo che non ci sia il meltemi, dovete sapere che è grazie al meltemi che l'Egeo è meraviglioso. 

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