martedì 14 giugno 2011

Corfù. The Greek Connection.

Noi in quest’isola ci siamo venuti solo per questo: dotarci di una connessione internet per il pc, in modo da poter, in primo luogo, essere informati sulla meteo, e poi tutto il resto (le mail, il blog, il lavoro per Giovanni, i pagamenti dell’IVA, delle spese di condominio, etc, etc). Infatti, per quanto tu stacchi i fili, continui ad avere scadenze da rispettare, è genetico temo, ce l’abbiamo nel DNA e lo programmiamo nelle nostre moderne società civili. Non che Corfù non meriti una visita anche per altri motivi, sia chiaro, la città è molto particolare, una convivenza di stili dovuti ai molti domini e  colonizzazioni dell’isola che anticipava di parecchio il concetto di multietnico, oggi tanto in voga. Un po’ Parigi, un po’ Venezia, un po’ Grecia, un po’ Turchia, Kerkyra ha molte anime e, forse per questo è una città molto accogliente. Ma torniamo al motivo principale della nostra presenza qui, contestualizzata al Marina Gouvia, a circa 7 km da Kerkyra città. Entrare in un Cosmote Shop è allo stesso tempo molto simile e molto differente dall’entrare in un nostrano negozio Tim. Molto simile perché in entrambi tu entri pensando di avere una piccola esigenza da risolvere e ne esci con un enorme problema e una discreta dose di angoscia esistenziale; estremamente simile è anche il risultato che raggiungi, il commesso Cosmote non risolverà il tuo problema esattamente come non lo risolve il commesso TIM e dovrai percorrere chilometri, accendere più volte il computer, chiamare l’assistenza, tornare al negozio, cercare un altro negozio per, alla fine, risolvertelo a modo tuo. La differenza invece sta nel fatto che mentre in Italia il commesso TIM se ne strafrega del tuo problema e  molto spesso  non cerca neanche di nascondere questo suo amabile sentimento, il commesso Cosmote soffre insieme a te e molto, decisamente molto più di te.  Appena gli esponi la tua semplice esigenza - nel nostro caso una connessione internet ma ho la sensazione che l’esperienza valga per ogni tipo di richiesta - la signora del Cosmote si lancia in una discussione animata, tanto drammatica quanto incomprensibile, non con te, non sia mai, anzi, hai l’impressione che abbia chiesto e ottenuto la tua tutela come hai messo piede in negozio. No, non con te, la discussione nasce con i colleghi, o al telefono con la centrale Cosmote e tu, che non capisci un’acca di quel che dicono in quella strana lingua se non “internet on the go”,  hai la sensazione che non si stia parlando di una semplice superflua chiavetta internet ma di una necessaria immediata dose antiveleno da somministrare nel giro di 5 minuti per evitare una morte certa. Tale infatti è la sollecitudine e la febbrile attività della tua “mamma Cosmote” che addirittura convincerà un altro cliente a portarti con il suo furgoncino a un negozio in centro, ti telefonerà successivamente per verificare l’andamento del dramma, ti aprirà la porta il giorno dopo anche se sono formalmente in sciopero. Con tutta questa sollecitudine, forse proprio grazie ad essa, ci abbiamo messo 24 ore per avere una semplice connessione. Alla fine siamo riusciti a requisire tutte le card ricaricabili di Corfù per un totale di 50 euro. Fino ad Agosto, siamo a posto, dopo di che speriamo in Creta. Qui in Grecia, la gente non sorride molto, non scherza per niente, si incazza pure parecchio, però prende a cuore il tuo problema e fa di tutto per risolverlo. Anche la signora dell’autorità portuale che mi chiede 15 euro perché è il nostro primo ingresso, ma poi mi ripete più e più volte che nei prossimi porti non devo pagare questa tassa perché vale per tutto l’anno. Per certezza me lo fa ripetere e alla fine me lo ridomanda guardandomi dritto negli occhi che neanche agli esami di maturità, per essere sicura che io abbia capito. Adesso, probabilmente non le sono sembrata intelligente, però dava l’impressione di essere anche genuinamente interessata a che io non incorressi nel rischio di pagare nuovamente la tassa. Avete mai visto questa preoccupazione in un funzionario italiano?

Comunque, acquistati telefono greco e connessione greca, i tuoi problemi sono appena iniziati. Devi infatti attivare la carta, cosa semplicissima, basta digitare i tasti giusti alle domande dell’operatore. Che sono in greco... Parakalò pietà, vorresti gridare. Ma alla fine te la cavi, come si vede da questa pubblicazione avvenuta al ritmo di una media di 0,30 kbps, e un po’ hai riassaporato il ritmo frenetico della vita lavorativa. 
Felice poi di allontanartene nuovamente e far silenziosamente rotta verso Paxos.


8 commenti:

  1. E' possibile, a questo punto direi piuttosto probabile, che all'emozione di aver acquistato 50€ di carte ricaricabili del gestore greco, si aggiunga, quella probabilmente ancora più forte, del fatto che si tratterà dell'ultima carta ricaricabile acquistata in euro e non in dracme! Ad un passo dal default finanziario e con un ultimatum che nemmeno Gheddafi ha avuto così rigido, se il Governo greco, entro il 30 giugno non metterà in atto misure drastiche di controllo della spesa, porterà il Paese fuori dall'area Euro e tornerà (beati loro) alla loro moneta originale, la dracma. La cosa divertente, se tale si può definire in una situazione drammatica come questa, è che l'ultimatum proviene dal FMI: chissà se l'hanno studiato durante il tentativo di stupro di una cameriera presso l'Hilton Hotel di Londra. Questo resterà un bel dilemma!

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  2. allora funge... la parola d'ordine é cosmote-on-the go o internet-on-the go..... Che mi dici della sim card del telefono? facile da attivare?Mi consigli di andare direttamente al negozio cosmote di Samos armata di sim card + cellulare da usare con quella sim + più PC? Magari evito di doverci tornare?

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  3. credo che la via migliore sia mettere una distanza direttamente proporzionale alle miglia.
    fate in modo che non ve ne freghi più niente. Mi dispiacerà non leggerti ma ti immaginerò più libera.
    :-)

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  4. Cristina, ero Cristina :-D

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  5. andy, io il passaporto ce l'ho dietro, quindi se si esce dall'europa, pace, poi ci si rientrerà, con calma... Sul fatto che sia un bene o un male, visto che se accade alla Grecia, potrebbe accadere presto anche all'Italia, propendo per quest'ultimo, ma lascio a chi ne capisce di più.

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  6. gioia, sì, meglio che al cosmote shop vai equipaggiata di tutto. Tel, pc, la simcard per il cell puoi acquistarla lì con il numero greco, attenta che le carte di ricarica telefonica e internet sono diverse. Su quella internet c'è scritto internet on the go, in inglese... potenza dei brand!!! Anche se loro ti dicono che le trovi dappertutto, diffida e comprati tutte le ricariche internet che ti servono, poi dal pc sceglierai se ricaricare per un mese o per 10 giorni, di volta in volta (la differenza economica non è molta e visto che fai avanti e indietro con la turchia potrebbe convenirti 10 giorni)

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  7. Cri, se non scrivo, qui mi sento in colpa... questo è il punto! Ma anche questo senso di pudore sta via via scemando per fortuna!

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  8. Ma basta con questo senso di colpa nei confronti della nulla facenza. Sei Napolentana non Puritana.

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