La leggenda narra che Afrodite, nata dagli attributi di Urano gettati in acqua dall’antenato divino di Lorena Bobbit, Crono, venne alla luce nelle acque di Kythira. Sembra però che la dea della bellezza ritenesse questa isola troppo poco per lei e le preferisse decisamente la più grande e mondana Cipro. Doveva essere scema, la ragazza. Ma comunque come lei devono averla pensata migliaia di generazioni a venire, visto che Kythira è oggi un’isola selvaggia, bellissima, incontaminata dall’uomo.
Percorriamo il lato nord est, al riparo dal vento di maestrale, superiamo Agia Pelagia che sembra un paese fantasma dopo che hanno tolto i traghetti per il continente e arriviamo a Diakofti dove l’isolotto di Makronisi crea un antiporto molto riparato. Un basso ponte collega l’isolotto alla terraferma ma puoi passarci sotto con il tender in un punto che gentilmente viene indicato con una freccia sulla campata del ponte. Porto e antiporto hanno incredibili acque turchesi. Data la direzione del vento scegliamo l’antiporto che ha davanti una lunga spiaggia di sabbia bianca che finisce in una serie di grotte di roccia calcarea. Il vento soffia forte e il mare, anche qui che è protetto, è bianco di schiuma.
Sullo scoglio di Fidonisi, proprio davanti a noi, il relitto arrugginito del Nordland di cui emerge prepotente l’intera prua, il resto della nave, piuttosto integra è sommerso dalle acque.
Percorriamo il lato nord est, al riparo dal vento di maestrale, superiamo Agia Pelagia che sembra un paese fantasma dopo che hanno tolto i traghetti per il continente e arriviamo a Diakofti dove l’isolotto di Makronisi crea un antiporto molto riparato. Un basso ponte collega l’isolotto alla terraferma ma puoi passarci sotto con il tender in un punto che gentilmente viene indicato con una freccia sulla campata del ponte. Porto e antiporto hanno incredibili acque turchesi. Data la direzione del vento scegliamo l’antiporto che ha davanti una lunga spiaggia di sabbia bianca che finisce in una serie di grotte di roccia calcarea. Il vento soffia forte e il mare, anche qui che è protetto, è bianco di schiuma.
Sullo scoglio di Fidonisi, proprio davanti a noi, il relitto arrugginito del Nordland di cui emerge prepotente l’intera prua, il resto della nave, piuttosto integra è sommerso dalle acque.
In tutta la giornata vediamo passare solo una barca a vela, a Diakofti verso sera arriva un traghettino (vuoto) annunciato dalla sua sirena. A terra, qualche costruzione a due piani proprio dietro la spiaggia mi spinge come al solito ad una domanda: “Ci vivrei qui?” e di conseguenza ad immaginarmi, scegliere una di quelle case (quella d’angolo, al piano di sopra, con terrazza coperta, direi), valutare quanto potrà costare l’affitto annuo (penso non più di 4.000 euro) e capire che persona sarei se avessi davanti agli occhi tutto il giorno questa grande piscina turchese rafficata dal vento, il relitto del Nordland e a segnare i giorni solo la sirena serale del traghetto. Anche dal mare si sente il profumo di timo di cui quest’isola è ricca, penso che forse potremmo coltivare api tanto per ingannare il tempo tra una sirena del traghetto e l’altra. L’altra idea che mi è venuta, di cercare il tesoro del Nordland, dubito però trasportasse preziosi… Insomma, anche qui a Diakofti, costa orientale di Kythera, a sud del Peloponneso, il modo migliore per regalarsi la vita che vuoi continua a sembrare quello di vincere al Lotto. Qui basta una vincita più piccola, però.
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